Roberto Delaide: l’uomo, l’amico, il sub
Piccolo indegno tributo ad un grande uomo

Roberto non c’è più. Ancora non ci credo, ho la sua ultima e-mail ancora lì, non riuscirò mai a cancellarla.

Roberto lo trovavi sui forum come un sub “qualunque”, “Navigante” od “Il_Navigante” che fosse a nessuno poteva venire in mente che dietro a tanta cortesia e disponibilità vi fosse una delle “persone che contano” della subacquea italiana; si presentava come Roberto e basta.

Non scriveva molto perché non aveva il tempo però quando vedeva qualcuno in difficoltà o, peggio, risposte errate ed incoscienti, lui era lì con tutta la sua saggezza e generosa umanità.

Non si è mai risparmiato Roberto, metteva sempre a disposizione qualsiasi informazione fosse in suo possesso; senza problemi copiava su internet parti di manuali che altri avrebbero gelosamente ed egoisticamente tenuto segreti. Qualche sub lo ha salvato anche così, spiegandogli dove e perché sbagliava, bloccando le folli risposte di “espertoni” saccenti e pericolosi che hanno più plastichino che preparazione e cervello.

Roberto era anche quello che regalava DVD video spedendoli a casa, tutto a sue spese; che persona fantastica era Roberto.

Quando lo sentii la prima volta al telefono non sapevo chi fosse e neanche potei intuirlo, la sua modestia, semplicità e cortesia erano di altri tempi. Quando seppi chi fosse non potei che aumentare la mia ammirazione per lui.

Spesso ci sentivamo via internet, spesso mi scriveva per ridere insieme sui deficienti che popolano i forum e, come un padre, ripetermi “lasciali stare, sono quattro incompetenti” ed io lì a rispondere sempre “lo so, ma tanti non se ne accorgono e li prendono sul serio… questo è pericoloso” e lui ancora “che ci vuoi fare? Sono tanti e tosti, mica li possiamo eliminare?”. I nostri messaggi erano questi oppure per scambiare informazioni tecniche che ogni volta mi davano la dimensione di “chi” avessi di fronte, come uomo prima che come professionista.

Sono spesso duro con quelli che si dichiarano (mera auto-dichiarazione) dei “professionisti” e blaterano di sicurezza, preparazione eccetera… Roberto era veramente un professionista a 360 gradi, con una preparazione (purtroppo) assolutamente non comune immersa in tanta umanità ed umiltà.

Della sua morte non si è parlato, purtroppo. È morto forse come è vissuto, dando fastidio ad un sistema che in questo momento storico vuole spingere sul mercato un tipo di macchina (il REBREATHER, che peraltro egli stesso amava); non si può divulgare che è stato ucciso da un malfunzionamento… molti hanno vigliaccamente girato la colpa a lui perché era solito farci sopra esperimenti ma Roberto certe cose le sapeva fare, cosa che suoi detrattori non potrebbero neanche sognare.

Anche quelli che gestiscono i forum hanno fatto orecchie da mercante; conoscevano Roberto da anni, si erano immersi con lui eppure non hanno esitato a dimostrare la loro pochezza tradendolo e non dando degno onore e risalto alla sua memoria. Stesso vale per la stampa che ha puntualmente registrato ed onorato la memoria di Umberto PEPOLI, altro personaggio di rilievo che, diciamolo, ha dato più alla commercializzazione della subacquea che ad essa stessa. Roberto era sui testi a studiare, in laboratorio a preparare ed in acqua a sperimentare, pochi come lui hanno una competenza alle spalle delle prove che fanno.

Della sua scomparsa si è detto pochissimo anche su internet dove qualche demente non ha perso tempo per ricordare di essersi scontrato con lui e definirlo “duro”. Beh, credo che prima di far diventare “duro” Roberto devono averne dette di fesserie!

Avrei dovuto incontrarlo all’ultimo EUDI (marzo 2007), dove chiedendo informazioni su di lui mi hanno risposto “è sparito, non si è fatto vedere e credo che non si farà mai più vedere qui”. Non so cosa fosse successo e purtroppo il destino non i ha dato il tempo di chiederglielo. Volevo aspettare che si calmassero le acquee, poi sicuramente mi avrebbe detto tutto come sempre con la sincerità e la cortesia che lo distinguevano.

Roberto era veramente come un padre, lo trovavi sempre lì: pronto, semplice, disponibile, gentile, amorevole, generoso, prodigo di consigli e pronto a condividere la sua grande esperienza.

È morto ricordandoci che era un uomo, sbagliando anch’egli. Era solo, ci ha dimostrato che tutti possiamo sbagliare e che quella di andare sott’acqua da soli non è una buona idea, ci ha dimostrato che un amico imbecille ti lascia andare invece di prenderti a scapaccioni.

Questo mio non può essere il giusto tributo ad un uomo tanto grande ma purtroppo più non posso fare e comunque non sarebbe possibile trasferire il senso di vuoto che ha lasciato, il dolore per il saperlo non più lì, al proprio fianco.

Vorrei che la sua famiglia leggesse queste parole, torcerebbero un po’ il dito in una piaga che mai si chiuderà però sicuramente gli daranno conferma di essere stata una famiglia fortunata. Non ho il coraggio di inviargliele e lascio al destino la decisione se consegnargliele oppure meno.

Roberto, mi manchi e mi mancherai.

Roma, 12 giugno 2007.

Andrea

 

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